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“Facevamo il nostro dovere con grande naturalezza, erano valori metabolizzati, non avevamo la sensazione di fare cose eccezionali” (m.llo Silvio Novembre)

IL GENIUS LOCI
Il Comune di Milano, nel 2000, ha intitolato a Giorgio Ambrosoli, avvocato assassinato per esser stato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona, una piccola piazza in zona corso Vercelli. Si tratta in realtà di un allargamento della via Paolo Giovio, originata dall’incrocio di strade a traffico locale; luogo poco curato e certamente non all’altezza del nome che gli è stato attribuito.
Con queste premesse, qualche anno più tardi, in accordo con la famiglia dell’avvocato assassinato, ho elaborato un progetto preliminare di riqualificazione.
L’intento era di “elevare a piazza” lo spazio urbano dedicato a Giorgio Ambrosoli, facendolo diventare un luogo “bello” che […] ricordi per sempre ai milanesi la bellezza di una vita spesa per il bene comune.» (G. Colombo, mozione “onorare la memoria di Giorgio Ambrosoli”, Milano, 12 luglio 2004).
Per questa ragione il genio ispiratore del progetto di piazza Giorgio Ambrosoli è stato l’avvocato stesso; la Sua onestà, il senso del dovere e l’integrità morale, ne hanno rappresentato il “sulcus primigenius” di fondazione.

IL PROGETTO
Il nuovo assetto urbanistico proposto cerca di dare la connotazione di piazza ad un luogo che, ad oggi, della piazza ha solo il nome. Si tratta di uno spazio privo di identità, di regola, di valore estetico, assoggettato unicamente alla legge del parcheggio indiscriminato.
Il progetto, al contrario, afferma la centralità della piazza attraverso la creazione di un’ampia area pedonale, impreziosita da sedute, verde e giochi d’acqua.
Tre sono le suggestioni simboliche che incardinano l’intervento, immediatamente riscontrabili nell’operato di Giorgio Ambrosoli:

1. la (pseudo) rotatoria oraria, che obbliga gli autoveicoli a percorrere la piazza in maniera non convenzionale, per sottolineare l’atteggiamento controcorrente dell’avvocato assassinato;

2. la fontana-vulcano, segno della Sua esplosività civile. Questo elemento rappresenta per il progetto il centro fisico: la sua rilevanza volumetrica lo rende visibile anche da lontano, facendolo divenire obiettivo, traguardo, punto di riferimento;

3. il muro che delimita l’area pedonale, come un grande “abbraccio”, a suggellarne il sacrificio, come atto di altruismo estremo, a vantaggio del bene comune.

LA PRESENTAZIONE
Nel 2004, il progetto è stato presentato alla commissione Arredo Urbano del Comune di Milano, presieduta da Gianfranco Lucini, che lo ha accolto con consenso unanime. Dalla seduta ne è scaturita la già citata “mozione Colombo”, votata all’unanimità durante il consiglio comunale del 12 luglio 2004.

BIBLIOGRAFIA
Corrado Stajano, Un eroe borghese, Einaudi, 1991

CINEMATOGRAFIA
Un eroe borghese (Italia, 1994), regia Michele Placido. Durata 93 min.

PUBBLICAZIONI
QUICASA.IT, n°8 del 5 maggio 2008, L’eroe borghese diventa genius loci, pag. 30


piazza Giorgio Ambrosoli - Milano (2003-2004)